Il CdA dell’Università di Siena ha approvato il bilancio previsionale 2014. Il rettore Riccaboni: «Risultato in linea con proiezioni e aspettative»

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È stato approvato dal Consiglio di amministrazione dell’Università di Siena il bilancio previsionale 2014. Il bilancio è redatto seguendo la contabilità economico patrimoniale, un’innovazione recentemente introdotta dal Ministero, in grado di indurre una maggiore responsabilizzazione nell’uso delle risorse, che l’Università di Siena ha adottato fra i primi Atenei in Italia.

In linea con questi principi contabili, la valutazione delle voci è stata eseguita con grande prudenza, indicando i ricavi solo quando certi e i costi anche quando soltanto presunti. In un quadro di difficoltà della finanza pubblica generale, che hanno motivato un atteggiamento particolarmente cauto, l’Amministrazione dell’Ateneo senese ha previsto un totale complessivo di ricavi pari a 163,8 milioni di euro e un totale complessivo di costi pari a 182,9 milioni di euro, determinando una perdita di 19 milioni di euro, in linea con le previsioni e le proiezioni formulate nei mesi scorsi, nell’ambito della costante azione interna di controllo.

«Come avvenuto negli anni precedenti – ha spiegato il rettore Angelo Riccaboni – i risultati a consuntivo saranno poi certamente meno pesanti, tenendo conto, in particolare, degli impegni recentemente assunti dalla Regione Toscana, con riferimento al DIPINT, e del fatto di aver ipotizzato un’ulteriore riduzione dell’FFO 2014 di 5 milioni di Euro, a fronte di un esplicito impegno del Governo a non ridurre il finanziamento in oggetto».

Il bilancio è stato redatto in linea con gli indirizzi strategici recentemente adottati dagli Organi di controllo, che prevedono un focus su temi dell’internazionalizzazione, dell’occupabilità, dei servizi agli studenti e dello sviluppo sostenibile. Per questo motivo, insieme alla costante attenzione al contenimento della spesa e all’ottimizzazione delle risorse, nel bilancio sono previsti investimenti a garanzia della didattica, dei servizi per gli studenti, dell’internazionalizzazione e della creazione di nuova impresa.

Il CdA dell'Università di Siena ha approvato il bilancio previsionale 2014.

Il rettore Angelo Riccaboni

«L’Università di Siena – ha ulteriormente chiarito il rettore Riccaboni – sta attuando una politica gestionale nella quale gli obiettivi del risanamento mirano ad essere il più possibile in equilibrio con quelli del rilancio, pur con tutte le difficoltà che derivano dalla continua riduzione del Fondo di Finanziamento Ordinario. Basti pensare che dal 2009 al 2013 si è registrato un taglio netto di 15 milioni di euro nel finanziamento statale annuo, cosa che ci ha costretti a risparmi fortissimi per garantire la copertura dei costi del personale e per sostenere la qualità dei servizi per gli studenti e per la ricerca. La previsione per il 2014 è stata formulata secondo principi di estrema prudenza, che crediamo possano essere superati da un sistema statale di finanziamento che per la prima volta in tanti anni, a differenza di quanto da noi indicato, come è stato già annunciato, non dovrebbe prevedere tagli. Siamo consapevoli delle difficoltà, ma il nostro intento è quello di riuscire comunque a mantenere l’Università di Siena nel novero delle migliori università italiane. A questo proposito voglio evidenziare come tutto ciò sia stato apprezzato dal Collegio dei revisori dei conti, i quali, pur nel dovere del loro mandato, hanno avuto parole incoraggianti per gli sforzi compiuti e anche per la correttezza amministrativa espressa dall’Ateneo».

Il Rettore ha ricordato, con l’occasione, l’importante risultato raggiunto per il terzo anno consecutivo nella gestione della liquidità. Anche nel 2013, infatti, l’Università di Siena non ha avuto bisogno di accedere all’anticipazione bancaria. In altri termini, in questi anni l’Ateneo è riuscito a evitare di utilizzare il proprio scoperto di conto corrente.

Tre rate e più fasce di reddito per maggiore equità e trasparenza. Varato il nuovo regolamento tasse dell’Università di Siena

Introduzione del pagamento con tre rate e maggior numero di fasce di reddito nel nuovo sistema delle tasse studentesche, varato ieri all’unanimità dal Consiglio di amministrazione dell’Università di Siena. Il nuovo regolamento tasse, frutto del lavoro di una commissione alla quale ha attivamente partecipato anche la componente studentesca, si fonda sul principio della semplificazione e mira a una maggiore equità, oltre che a maggiore chiarezza e trasparenza.

«Il sistema che abbiamo introdotto – spiega il rettore dell’Ateneo, Angelo Riccaboni – è coerente con le esigenze attuali e più vantaggioso per le famiglie meno abbienti. Il nuovo regolamento è la risposta alle segnalazioni che ci sono venute dagli studenti stessi, che ci hanno evidenziato l’eccessiva complicazione del precedente meccanismo di definizione degli importi. Con questo provvedimento l’Università di Siena ha voluto proseguire nella sua politica di tutela del diritto allo studio, testimoniata anche dal fatto che la contribuzione studentesca dell’Ateneo, nel complesso, è sempre sotto la soglia del 20% del Fondo di Finanziamento Ordinario, come prevede la normativa vigente. Insieme all’Università di Siena sono solo 25 gli Atenei in Italia che sono riusciti a rispettare questa soglia».

Attraverso l’inserimento di un maggior numero di fasce, in particolare, il nuovo sistema genera una riduzione dell’ammontare della contribuzione per le fasce di reddito più basse, oltre a prevedere riduzioni per gli studenti che svolgono nei tempi il proprio percorso di studi.

Il nuovo regolamento sarà adottato in via sperimentale con le prossime immatricolazioni all’anno accademico 2012/2013. Agli studenti già iscritti sarà comunque estesa la possibilità di effettuare il pagamento in tre rate.

Didattica e ricerca portano all’Università di Siena 16 milioni di euro. Riccaboni: «Sono il riconoscimento della qualità dell’Ateneo»

Nei giorni scorsi il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca ha reso note le assegnazioni del Fondo di finanziamento ordinario 2012 agli Atenei italiani. All’Università di Siena sono stati attribuiti circa 109 milioni di euro, in linea con le proiezioni elaborate dall’Amministrazione.

 L’importo della “quota premiale”, calcolata in base a parametri di valutazione della didattica e della ricerca, è di circa 16 milioni di euro, pari al 14.6% del totale assegnato. Tale percentuale dimostra che l’Università di Siena raccoglie dalla quota premiale del Fondo di finanziamento ordinario una somma ben superiore alla media nazionale, pari al 13% delle risorse, posizionandosi al 17° posto.

«Il risultato ottenuto rappresenta un importante riconoscimento della qualità dell’Università di Siena – ha detto il rettore Riccaboni -. Facendo un’analisi dei dati complessivi relativi all’assegnazione dell’FFO, infatti, ricaviamo per il nostro Ateneo un’ottima performance nella ricerca, mentre la quota relativa alla performance della didattica è in linea con le grandi università generaliste, caratterizzate da un’offerta formativa ampia e diversificata. La quota premiale è influenzata in parte dalle dimensioni degli Atenei e rapportando la somma ricevuta dall’Università di Siena con il numero di docenti, la posizione nella graduatoria migliora sensibilmente.

Nel complesso, siamo soddisfatti di quanto ottenuto, e gli indicatori mostrano anche dove in futuro occorrerà concentrare il nostro lavoro per ottenere risultati sempre migliori, sia nella direzione di aumentare il numero di studenti che completano il loro percorso di studi nei tempi previsti, sia attraverso una maggiore attrattività internazionale. Dal punto di vista gestionale, infine, la comunicazione delle assegnazioni dell’FFO – ha concluso Riccaboni – avvenuta quest’anno in anticipo rispetto al passato, è sicuramente un fattore positivo che consentirà una più efficace programmazione all’interno degli Atenei».

Sul totale della quota premiale attribuita all’Università di Siena, 3,5 milioni di Euro circa sono relativi alla valutazione della didattica, mentre circa 12, 5 milioni derivano dalla valutazione della ricerca. Queste cifre sono in linea con le proporzioni di assegnazione registrate dall’Ateneo a partire dall’introduzione dei criteri di merito per la ripartizione dell’FFO tra le università.